Il 2 Aprile è la giornata della consapevolezza Autistica ma visto che saremo in zona Rossa vi chiediamo di esporre dalle vostre finestre e balconi un tessuto blu.
Di seguito pubblichiamo uno stralcio di vita di un nostro associato:
“Buongiorno.
Sono Filippo, ho 26 anni e abito a Colli Aniene, sono nato a Roma e sono autistico.
La mia passione è disegnare. Ho sempre disegnato già da piccolissimo.
E non sapevo di non saper disegnare, ma io continuavo a farlo.
Disegnando racconto il mio mondo.
Dopo le scuole medie ho voluto frequentare il Liceo Artistico vicino casa.
E ho scoperto che ci sono discipline artistiche che proprio non mi piacciono: come il disegno geometrico. Troppa precisione, troppi numeri, troppe linee astratte che non riesco a visualizzare. Cosa significa “disegnate un cilindro con una piramide intersecata”..?
Preso il diploma ho continuato a disegnare alla Scuola Romana del Fumetto, che si trova a Via Flaminia, al Centro di Roma. E ancora sto frequentando le lezioni di disegno in digitale.
Io non so se sono bravo.
Sicuramente sono molto migliorato e il mio modo di disegnare è cambiato. Ho imparato delle tecniche e dei trucchi, ma lo stile resta il mio.
La scuola è un terreno di battaglia per tutti i ragazzi, ma per chi ha una disabilità “invisibile” è certamente più dura.
Cosa vuol dire invisibile?
Io non sono su una carrozzina, non uso le stampelle, non ho un braccio bionico.
Chi mi vede per la prima volta non può immaginare che ho difficoltà a capire le espressioni, i cambi di tono della voce, che troppo rumore insieme a troppa luce, o a luci a intermittenza, troppi odori… in poche parole troppi stimoli dei 5 sensi, mi mandano in tilt.
E allora parlotto tra me, cammino avanti e indietro ripetendo scene di cartoni animati…
Ogni tanto devo stare da solo. Non perché non voglio stare con gli altri o non mi piaccia.
In realtà non sono capace. È qualcosa che ho dovuto imparare “a memoria” e non intuitivamente come fate tutti voi.
E continuo ad imparare, mica ho finito!
Se conoscete qualche ragazzo autistico, o comunque “strambo” non prendetelo in giro. Non escludetelo dalla vostra compagnia o nella classe. Non fatelo sentire ancora più diverso.
Ricordatevi che se voi potete incontrare un autistico circa ogni 100 ragazzi, quindi in una scuola intera ce ne possono essere 4 o 5… noi autistici, invece, siamo circondati da persone “normali” che ci giudicano ogni giorno per quello che facciamo e siamo.
E non è bello sentirsi sempre sbagliati, stupidi, fuori posto..”
Un grazie speciale a Valeria Iettiper aver realizzato il disegno di questa locandina e l’art director Tiziana Padelli per averla realizzata.